Premessa. Va detto che visitare una città con un piede che ad ogni passo ti fa assaporare il dolore di una buona dozzina di gironi infernali di dantesca memoria non é proprio il massimo. Piogge di Madonne. Oltre al dolore fisico c'era quello dell'anima... un viaggio che stava arrivando gentilmente al termine. Disperazione. Inoltre arriva dopo le visite entusiastiche di Bangkok, Hanoi e Singapore. Impossibile far meglio. Detto questo, a voler essere estremamente gentili, Kuala Lumpur aka KL non ha infiammato il mio entusiasmo. Per nulla. Comunque mi ha regalato qualche spunto. Buon cibo indiano e malese a prezzi stracciati. Soprattutto indiano. Un dormitorio riempito a dovere di shorts e canottierine. Libido calmati! Acqua fredda. Un ultimo cocktail in mezzo alle nuvole con vista mozzafiato. Finalmente un buon collegamento wifi. Utile. Necessario. Fondamentale. Della vera aria condizionata in hotel. Toccasana in queste torride giornate malesi. Le Petronas Twin Towers sono bellissime. Soprattutto in versione notturna. Spettacolo. Un bell'incontro nell'ultima giornata. That's it! Non é poco... ma neanche sufficiente per farmela amare. Pur ripetendo che dovevo, infortunio permettendo, visitarla di più. Kuala Lumpur puoi fare di meglio. Molto. E forse anch'io.
P.S.: scusate... molto corto anche perché le costine sono in tavola. Ci sono costine e costine. Poi quelle del mio babbo.
Consiglio barbuto: eat drink sleep repeat... magari non zoppo.
Backpack and Beard... Kuala Lumpur, Indonesia... Stay tuned!
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