lunedì 27 luglio 2015

Shining

"In assoluto il peggior hotel che io abbia mai avuto? Meliwis Hotel a Lebuhan Haji sull'isola di Lombok in Indonesia. Senza dubbio."

Molti sono i fattori che devono essere giudicati ed analizzati per poter arrivare a tale affermazione. Affermazione grave. Pesante. Da zero stelle in Tripadvisor. Da 1.3 massimo su Booking. Da uno che in cinque mesi di viaggio una qualche stanza decisamente indegna l'ha affittata. A seguire la lista dei cinque fattori determinanti che hanno reso il Meliwis Hotel di Lebuhan Haji la peggiore sitemazione di questo viaggio. Anzi di sempre. Onore a lui. Ansia a noi.

Karaoke
Il fatto che adiacente alla tua camera sorga un'immenso prefabbricato dedito a quello che a prima vista sembra un normalissimo karaoke. La verità? Orde di maschi attempati con un tasso alcolico che s'avvicina pericolosamente al "per cento" piuttosto che al "per mille", quindi ben oltre al coma etilico, che cantano improbabili canzoni popolari indonesiane attorniati da donne pagate per il solo cantare e sedere al tavolo in plastica colmo di cadaveri di Bintang Large. Le regole della casa sono ferree... fino a mezzanotte si canta senza alcuna vergogna e poi fino alle due di mattina, Ramadan permettendo, solo musica tamarra con bassi che farebbero rabbrividire i Rotterdam Terror Corps e qualsiasi mastro ferraio. E poi via a sgasettare sulle vespe truccate. Sfiorando i 140 per i colli indonesiani. Drink and drive.

La lattrina
Probabilmente l'unico momento della mia vita in cui ho rimpianto il ToiToi di Piazza del Sole durante il Rabadan di Bellinzona a fine serata. Letteralmente uno schifo! La doccia diventa magicamente un grosso secchio di plastica. Il lavandino una bottiglia da litro d'acqua sapientemente comprata al supermercato all'angolo. Oltre a tutto questo metteteci pure che la tazza si sbriciola in un nanosecondo appena appoggi le tue regali chiappe. Insomma... Credo di avere una discreta padronanza della lingua italiana, di avere a disposizione un variato vocabolario e di essere un discreto raccontatore di storie ma a questo giro passo. Credo che sia meglio lasciar parlare le immagini... quindi terminate con calma la lettura e godetevi la vista. Tenete i bimbi distanti da queste immagini.

Il Muezzin indipendente
Inutile cercare di scappare. Che tu soggiorni nel centro di una città, su un'illibata spiaggia o sulla più remota isola una moschea vicino al tuo immacolato bungalow l'avrai sempre... Sempre! This is Indonesia. Ma diamine quello é il male minore. Il vero problema é la personalità del Muezzin. O almeno può diventarlo se affetto da un ego smisurato che mal si combina con le sue doti canore mal supportate da un impianto audio tanto rudimentale quanto potente. Se poi, come nel caso specifico, se ne frega altamente delle regole coraniche ed in barba alla fine del Ramadan decide di continuare a cantare (leggi urlare come un capo Ultras del Sankt Pauli durante il derby con l'odiato HSV, ndr) ad ogni ora del giorno e soprattutto della notte. Per interminabili ore. Ca&$o!

Vicinato di classe
Tubercolosi portami via. Passi che si é poi scoperto, alla quinta birra, che si tratta di un albergo ad ore e che le simpatiche signorine non solo cantando e bevono con la pagante clientela. Cinquanta la bocca... cento l'amore... Credo che quella grassa e tubercolotica tosse proveniente dalla camera adiacente alla mia mi perseguiterà in maniera persistente durante le mie prossime insonni notti. Se poi ci aggiungete le maniacali diaboliche risate delle varie signorine di cui sopra, diventa per il sottoscritto praticamente impossibile addormentarsi. Del perché poi cerchi di farlo con una ciabatta in mano lo scoprirete al prossimo punto. Suspence...

Animali ammessi
Quando, esattamente dopo sette minuti d'orologio, sei stato morsicato a morte da qualcosa come 12'890 differenti insetti, tra cui un paio che si credevano estinti da centinaia di anni, qualcosa ti dice che non sarà la notte più facile della tua vita. Per nulla. Così a fare da guardia sopra la porta non il solito simpaticissimo geko ma una coppia di lucertoloni dagli occhi giallo catarro e leggermente spiritati. Lucertole da guardia. Ansia a catinelle. Poi quando pensi che ormai non hai più un solo centimetro di carne da sacrificare ad un qualsiasi insetto e che tutto sommato la coppia di lucertoloni si fa allegramente gli affari propri copulando in rigoroso silenzio... ecco arrampicarsi sulle tende un simpaticissimo ratto di dimensioni bibliche! Per dimensioni più un tacchino che un ratto. Per agilità più uno scimpanzé che un ratto. Insomma un SpiderRat di homeriana memoria. Ad Homer il suino... a me il ratto. Che culo. Decidi così che l'unica possibilità é quella di non chiudere occhio per il resto della notte. Sarebbe comunque impresa impossibile. Con una ciabatta in mano come arma. Arma di distruzione di massa. 

Consiglio barbuto: magari fare affidamento ad un ragazzo, Buyon, che ti approccia a bordo della strada mentre visioni la tua mappa sul telefono non é propriamente la scelta più intelligente. Cena piccantissima a casa con la sua famiglia, qualche birra di troppo al karaoke, sentirsi dedicare My heart will go on della simpaticissima Celine Dion, cantare "a cazzo" canzone in indonesiano e poi dormire in questo tipo d'alloggio... non facilissimo. Sono un sopravvissuto. Domani sarà un giorno migliore. Karma pensaci tu.

Backpack and Beard... Labuhan Haji, Indonesia... Stay tuned

Nessun commento:

Posta un commento