domenica 29 marzo 2015

C⊙L⊙RS / Triangolo delle Bermuda

E poi fai proprio fatica ad andartene. Non ci riesci proprio. Forse il meglio di questa avventura é stato l'imprevisto. Il non pianificato. Il cambiamento repentino. L'incontro casuale. Chiang Khong si presenta come una cittadina di confine. Paes da confin... Paes d'assasin... Una notte soltanto e poi di corsa sul Friendship Bridge IV. Mi ero detto. Poi Laos. Sono passati cinque giorni e quattro lunghe notti. Finalmente prendo la direzione pianificata. La gentilezza di un uomo. Qualche bicchierino di troppo. La bellezza nascosta. Dare una chance ad un luogo poco publicizzato può regalarvi grandi emozioni... la prova? Come sempre in immagini.

Consiglio barbuto: non solo Lonely Planet o Guide de Routard... uscite dagli schemi. E perdetevi...

Backpack and Beard... Chiang Khong, Thailand... Stay tuned!


Mekong





Friends

Non ci ferma nulla


Golden Triangle
Vista Mekong... vista Laos...
Non solo Lonely Planet
The Hub Pub
Full Moon Party, what?
Ospitalità
KOP KHUN KRAP THAILAND

mercoledì 25 marzo 2015

Radio Cronauer / Young Wild Free

Gooooood Morning, Thailand

Il sogno di un'intera e pigrissima adolescenza... quello di avere un gruppo punk tutto mio. Io? Io dovevo stare dietro ad un batteria a dettar il tempo. Maledetta pigrizia. Niente batteria. Preferivo comprare stupidissime magliette dei miei gruppi preferiti, tingermi i capelli di colori imbarazzanti e ubriacarmi ai loro concerti. Dai festival con Lagwagon e NoFX a desertici scantinati con Succo Marcio. E tanta sambuca. Tantissima. Sognare con i primi video punk che arrivavano in quei anni dagli States. Com'era bella MTV quando era un canale musicale. Per farmi una vera cultura punk fatta di Anti Nowhere League, The Clash e Ramones sarebbe passato ancora qualche annetto. Comunque... Passano gli anni. I capelli ti salutano. La pancia ti avvolge teneramente. I sogni si fanno crudelemente più tristi. Chiang Rai. Soi Farang (letteralmente Via Stranieri per l'alta concentrazione di gogo bar e saloni massaggi, ndr). Il Cat Bar. Dopo averle nuovamente prese da Richard a biliardo e aver strapazzato la povera AnnA a Forza Quattro (yes, I wrote that you lost all games against me). Povero d'idee ma con qualche birra in più in corpo... la batteria... il sogno... la foto... Realizzare il mio sogno adolescenziale. Anche se solo per il tempo di una foto. Are you ready Thailand?! Hey oh... Let's go!

1.  Elvis Carpe Diem
2.  Train Lagwagon
3.  Everlong Foo Fighters
4.  Linoleum Nofx
5.  Lozin' must Millencolin
6.  Basket Case Green Day
7.  May 16 Lagwagon
8.  I'm down Goldfinger
9.  Animal Osker
10. Empty Pockets H2O
11. Bullion Millencolin
12. The Boys of Summer The Ataris
13. Story of my life Social Distortion
14. Harmonic Unwritten Law
15. When I come around Green Day
16. What's my age again? Blink 182
17. Along comes Mary Bloodhound Gang
18. Bro Himn Pennywise
19. Ruby Soho Rancid
20. Kiss me, I'm Shitfaced Dropkick Murphy's

P.S.: I have to write in english for one time. Only to say an huge thank you to AnnA (ladies first, I'm a gentleman) and King Richard. It was a real pleasure to spend time with you. Special thanks to AnnA for the picture. See you, maybe, somewhere. The Young... The Wild... The Free!

Backpack and Beard... Chiang Rai, Thailand... Stay tuned!

Young Wild Free

lunedì 23 marzo 2015

N.d.R. Scusi, arrivata la Gazza?

Ok, ultimamente mi do arie da backpacker terzomondialista... zaino, barba, dormitorio (misto, of course) e bracciale etnico... ma in fondo al mio grande cuore rimango un ragazzone da villeggiatura. Roba da sapore di mare. Da pattino e risciò (chissà come diavolo si scrive). Roba d'Abbronzatissima di Edoardo Vianello nelle cuffie. A A A A Abbronzatissima... sotto i raggi del sole! E dell'immancabile Jerry Calà nel cuore. La nostra Pai, nonostante sia situata in mezzo alle montagne che dividono la Thailandia e il Myanmar, mi riporta magicamente a bordo del mare. Dell'Adriatico. Del Mediterraneo. Dello Ionio. La villeggiatura. Tutto inizia con cornetto e cappuccio... a Pai puoi. Mettersi all'ombra di un'ombrellone... a Pai puoi. Una bella caprese veloce a mezzogiorno (meno mozzarella, più formaggio di capra)... a Pai puoi. Una passeggiatina per digerire in campagna a bordo della Vespa (meno Vespa, più Honda Click 125cc)... a Pai puoi. Un tuffo rigenerante (meno mare, più piscina)... a Pai puoi. Tacchinare da buon vitellone le solite tedesche... a Pai puoi. Aperitivo a colpi di Mojito e birra da 0,66... a Pai puoi (meno Peroni, più Chang). Un giro nella via dello struscio tra negozietti e tedesche (pensiero fisso, ndr)... a Pai puoi. Cena in pizzeria... a Pai puoi. Giro dei bar a bere cocktail fruttati con le tedesche (ora la smetto, ndr)... a Pai puoi. Due salti in discoteca a colpi di musica commerciale con le solite...(basta!)... a Pai puoi. Una cantata al chiaro di luna di fronte al fuoco (meno Lucio, più Bob)... a Pai puoi. Tutti dal porchettaro a far colazione dopo la disco (meno panino con la porchetta, più fried rice with pork)... a Pai puoi. Ecco se solo ci fosse pure la Gazza. La Rosa. Sole... Whiskey... e sei in pole position. Anche a Pai.

Consiglio barbuto: poca voglia di farne? Fluid Swimming Pool is the answer! Acqua fresca. Ottima la colonna sonora. Spettacolari insalate. Deliziosi cocktail e smoothie. Bella presenza. Sì, sempre le tedesche! Lasciatemi qua!

Backpack and Beard... Pai, Thailand... Stay tuned!

1. il mio asciugamano é quello vuoto al centro
2. non provate a cercare del genere maschile

domenica 22 marzo 2015

Bearded Planet / Mae Hong Son

Mae Hong Son... eccovi i veri motivi per cui vale la pena visitarla. Motivazioni che non troverete sulla vostra Lonely Planet. Che poi, a pensarci su un momento, forse un motivo ci sarà pure. Bearded Planet... la guida preferita dei cazzari.

Le strade
Intorno alla cittadina, per non saper ne leggere ne scrivere, hanno costruito una sorta di rettangolo di cemento. Un circuito da Nascar. Da quattro a sei corsie stuprano in grande allegria il paesaggio agricolo. Benvenuti nella bassa lombarda. Chi? Cosa? Lei! La Tangenziale! Aperta due anni fa é perfettamente asfaltata e se avete voglia di cimentarvi con il suicidio assistito siete nel posto giusto. Godimento puro. Nessun limite. Di velocità. D'idiozia. Adrenalina. A tutto gas!

Taxi?
Da Bangkok al più piccolo paesello di campagna. Ad ogni angolo. Ad ogni incrocio. Ad ogni fermata di bus, treno o metropolitana. Ad ogni attrazione turistica. La domanda é la stessa... Hey! Taxi? La domanda più frequente in Thailandia (insieme a do you want a special massage, my loveeee? ma questa é un'altra storia, ndr). Non qui! Nessun taxi. Nessun motortaxi. Nessun tuk tuk. Liberi... Liberi.

I siculi d'oriente
Pochi anzi pochissimi gli stranieri. Forse per la stagione. Ma la cosa migliore é quel sentimento di menefreghismo generale da parte dei locali verso i bisogni del turista. Che non vuol dire mancanza di rispetto. Semplicemente la cucina non rimane aperta fino alle due di notte perché pensi di essere in vacanza nel sud della Spagna. Tapas y vino tinto. Il mercato é alla mattina e offre ogni genere di prodotto alimentare e non cappelli in paglia made in China o occhiali da sole specchiati Cobra simil RayBan. Gentilissimi. Ma alle loro condizioni. Sentimento che avevo provato nella mia vacanza siciliana. Assai ci piace.

Il riposo del guerriero
Poco... anzi pochissimo da fare e vedere, turisticamente parlando, nella cittadina di Mae Hong Son. Qualche tempio, un centro culturale, un laghetto artificiale, una collina e quattro Seven Eleven (mentre nei dintorni vi é un turbinio di possibilità, ndr). E questo diventa una splendida scusa per dormire in media dalle 14 alle 16 ore a notte. Metteteci in più la calma e la frescura notturna e il gioco é fatto. Due i bar. Vuoti. Anzi vuotissimi. Quindi. Ultima birra. Doccia fresca. Ventilatore al minimo. Sotto le coperte. Sono già le 21. Ci vediamo domani. Buonanotte mondo.

Un salto alla Primato
Qua parlo a voi! Maschietti cresciuti a Giorgione Weah, SuperMario Kart e Eva Henger. Voi che avevate la bava alla bocca, prima di tutto per Eva Henger e colleghe poi ad ogni "beh, se facciamo il torneo tanto vale farci le maglie alla Primato". E già la vostra testa andava in confusione. Eccitamento adolescenziale. Colore, numero, nome, stile, abbinamento, stemma,... erano ormai quelle le domande esistenziali! Le uniche. Bene! A Mae Hong Son hanno la versione della Primato 2.0, puoi fare veramente di TUTTO! Immagina puoi. Maglia del Kaiserslautern, sponsor dello Swindon Town, stemma dello Sporting Braga, numero dell'adidas, logo della nike, scritta dell'umbro e il vostro nome in thailandese. Orgasmo calcistico. Io non ho ceduto... Sì, ciao! Maglia della Thailandia, Pumpui (cicciottello in lingua thai, ndr) e numero nove (verniciato e non stampato, ndr). Attaccante di peso.

Made in Thailand
Brutte notizie da Mae Hong Son per tutti i tamarri del globo terracqueo. Australiani, inglesi ed americani in primis. Non troverete le vostre amate canottiere fluorescenti con la stampa dei vostri sonetti preferiti. Tipo Party till die o Drink Dance Fuck Repeat. Impossibile da trovare anche le I ♡ Mae Hong Son. Non manca l'artigianato. Alcune boutique che propongono lavori di giovani creatori in erba. Anche pure le maglie turistiche sono particolari e disegnate da loro. No canotta. No party.

Il cestone della Tombola
77... 7 e 7... le gambe delle donne... Tombola! Tombola annunciata... tensione... Tombola confermata! Fischi... bestemmie... urla... E poi arriva il premio. Il cestone! Io credo che sia dalle piccole cose che si veda se un popolo é sviluppato economicamente, socialmente e culturalmente. Ed indubbiamente il fatto di avere il cestone della Tombola é uno di questi fattori. God bless the cestone!

Le forze armate
Appena diciottenne, sotto le armi per la nostra madre Patria, t'insegnano a far la guardia. Alt... Zona Militare... Alt... Alt o sparo... Bang Bang! Ora... se per caso, come il sottoscritto, qualcuno cercasse d'entrare in una zona militare nel Nordest della Thailandia succederebbe questo... alt... hello... bye (qualcuno dovrebbe spiegare che non é un saluto di benvenuto, ndr)... where are you from? Ohhhhh Switzerland... grasse risate... can we take a picture (a gesti ovviamente, ndr). Dopo 15 minuti hai posato con mezza caserma e ricevuto decisamente troppe pacche sulle spalle. Non fate la guerra. Fate una foto. Peace and Picture.

Backpack and Beard... Mae Hong Sun, Thailand... Stay tuned!

La Tangenziale
La Primato
Il Cestone

C⊙L⊙RS / Easy Rider

Da Pai a Mae Hong Son... uno scooter come nuovo compagno... fedeli al loro posto zaino e barba... 118 chilometri... 1057 curve... un'avventura... poca voglia di scrivere... difficile trovare parole per sentimenti... emozioni... suoni... odori... situazioni... sapori... preferisco lasciar parlare le immagini di questo viaggio pazzesco... parola alle immagini.

Backpack and Beard... Provincia di Mae Hong Son, Thailand... Stay tuned!

Route 1095
La campagna intorno a Pai
Pai Canyon



Su Tong Pae Bamboo Bridge

Bae Rak Thai
Forse meglio tornare indietro
Porte in bamboo... regolari? La FIFA indaga.

Donna Karen
Thampla

I love this game
Wat Phra Toi Doi Kong Mu
Anche al Crossroad di Mae Hong Son
Wat Jong Kham - Wat Jong Klang
Born to be wild

N.d.R. A Piattoforte: Salween River

Le possibilità che questo consiglio culinario vi possa essere utile é pari al fatto che durante la mia vita veda un Capitano dalla maglia a tinte giallorosse alzare la Coppa dalle grandi orecchie... praticamente nulle! Comunque se mai nella vita per qualche inspiegabile motivo, come successo al sottoscritto, passerete dal delizioso villaggio di Mae Hong Son prendetevi il tempo di degustare uno dei sfiziosi piatti proposti dal ristorante Salaween River Restaurant. Sfiziosi. Cucina tradizionale Shan, del Nord della Thailandia e del vicino Myanmar. La carta Shan / Burmese? Gustosissima! E soprattutto così lontana dallo stereotipato trittico noodle soup, pad tai e fried rice. Sorprendente. I carnivori veri troveranno il loro paradiso. Ma non solo. Sicuramente carne. Ma anche verdure, saporiti curry, tofu, zuppe, insalate, qualche dolce,... insomma ricca di contenuti. Deliziosamente priva dell'aspetto "Is it spicy? Sure?" Cameriere di una timidezza rara ai giorni nostri. La carta si scusa già del possibile ritardo. Ma credono che la qualità debba avere la priorità. Bravi loro. Slow Food. Sanno dirti di no se un prodotto non é di stagione e quindi non in carta. Cucina del territorio. Prodotti del territorio. Presente al mio tavolo quattro sere su cinque. Fedelissimo! E neanche preso in considerazione il tradimento verso l'italica pizzeria Primavera. Thailand vs Italy. 4 a 0. Miracolo a Mae Hong Son.

Consiglio barbuto: un consiglio che vale non solo per questo splendido ristorante. Prendetevi qualche rischio. Uscite dai sentieri battuti. Chiedete. Fatevi suggerire. Indicate il piatto di un altro commensale. Ovvero osate. Il che non vuol dire mangiarsi del sushi in un mercato rionale in Vietnam, Capitano! Imodium, please.

Backpack and Beard... Mae Hong Son, Thailand... Stay tuned!

Nam Prick Aung
Gai Oup
Tofu Hek Kor
Nue Mue Roum

mercoledì 18 marzo 2015

QSVS / Bend it like Rui Costa

Mae Hong Son Stadium, ore 17:30, Partita amichevole

Do you wanna play? Ci penso. Tentenno. 34 gli anni. 34 i gradi. Se mi faccio male. Se faccio figure. Se non riesco a correre. Neanche cinque minuti... inforco il fedelissimo bolide... prima tappa da 7/11 (a breve un meritatissimo post su Seven Eleven e i suoi prodotti, ndr) per il bottiglione d'acqua a 13bath... lente a contatto... di corsa quasi mi cavo un'occhio... da un'occhio sono praticamente cieco... fierissimo, nonostante tutto e tutti, calzoncino dell'unico amore mio... la Maggica... dall'iPod quel "Nino non aver paura di tirare un calcio di rigore"... ahhh De Gregori... maglietta bianca e logo Run Dmc... calzino abbassato alla Pibe... scarpa Nike spumeggiante da running... running... correre... chi... ma va bene così... Troppo facile. É semplicemente calcio. Calcio. La partita é iniziata. In coro mi dicono che sono con quelli che tengono la maglietta addosso. Il mio fisico alla Thomas Brolin (dedicato ad uno dei miei più assidui lettori ed amico fraterno. Parma non merita tutto questo, ndr) post carriera calcistica ringrazia sentitamente. Where do you play? Forward. Striker. Bomber. Attaccante. Davanti. Nei 16 metri. Sorry, where? You know, like Didier Drogba. Ok, potevo evitarmelo. L'entusiasmo. Mi mettono a centrocampo. Non ti conoscono Didier? Le Philosophe, ti scongiuro, perdonali. Non sanno quello che fanno. Passano una ventina di minuti di uno sport che poco a che fare con il calcio. Piede a martello. Spintoni. Calci più che calcio. Poche idee. E stiamo già sotto di tre goal. Uno a zero. Due a zero. Tre a zero. Una carneficina. Io, il ragazzo con la KWay (che funge da sauna finnica, ndr) e "belli capelli" con la maglia numero 11 della Spagna Campione del Mondo ci guardiamo in giro increduli. Il nostro attaccante ciondola la davanti... Abbiamo lo sguardo di David Luiz quando vede dei tedeschi. Inorriditi!

Poi all'improvviso, dopo un contrasto vinto a metà campo, mi pervade per tutto il corpo uno strano brivido. Freddo. Intenso. Penso. Eccolo: il maledetto infarto. L'età, la forma fisica, il caldo e la disidratazione. Era inevitabile! E penso a quando ero piccolo e tiravo calci ad un vecchio pallone in quel di Lisboa. A quando a nove anni Eusebio, la mitica pantera nera, mi portò al Benfica. A quella maledetta finale. Tragedia greca. Ma aspettate! Sto delirando! O forse no... forse sono solo pervaso dall'espirito santo do Rui Manuel César Costa. Rui Costa... Rui Costa... sono Rui Costa! Dov'é finita la mia maglietta sudaticcia dei Run Dmc? Perché indosso la dieci rossonera. Non tifo neanche il Milan! Mi guardo a destra e non trovo più l'undici thai/spagnolo. C'é un ragazzo dallo sguardo spento ma dal cervello sveglissimo. Andrea. Mi sembra. Da Brescia. O da Mae Hong Son. Sono confuso. Non ricordo. Il ragazzo sulla fascia destra ha tolto quella maledetta KWay e ora indossa una maglia numero sette. Si chiama come l'altro ragazzo. Quasi... Ah sì... non Andrea... Andrji. Sorriso timido e occhio vivo. Davanti un'indiavolato con la maglia numero nove. Sempre al limite del fuorigioco. Sbraccia. Vuole la palla. Tra di noi un ragazzetto con la maglia ventidue. Chiamami giusto Kaka. Cosi mi dice. Ok! Qualcuno dalla panchina urla il mio nome. Un simpatico uomo di mezza età con un sopraciglio ballerino. Rui... Rui... Rui... Attacca lo spazio. Testa alta. Petto all'infuori. Uno due con Kaka. Pallone appena toccato di esterno. Corro leggiadro. Ma dannatamente sicuro. Limite dell'area. Sguardo verso Pippo. Filippo. Il nove. L'indiavolato. Ma all'ultimo... passaggio al timido numero sette. Non sbaglia. Uno a tre. Cross dalla destra. Vado sul primo. Con andamento lento. Due su di me. I centrali. Sono in forma. Hanno paura. Velo. La palla in mezzo alle mie pesanti gambe. Panico. Inaspettato. E dietro? Ancora il sette. Satanaccio di un Andrij. Due a tre. Mi allargo sulla sinistra. Mi arriva quel pallone. Maledetto pallone. Rientro sul destro. Il sinistro mi serve giusto per camminare. Fiero. La rivincita. 3 a 1... 3 a 2... 3 a 3... il pallone gira... non abbastanza. Fuori! Ci svegliamo... noi... loro... altri due... 5 a 2. La fine. Che quindici minuti. Que pena, so 15 minutos!

Non sarò Doumbia. Miglior giocatore con cui abbia mai giocato Alberto Regazzoni. E se lo dice AR34. Real, Chelsea e Bayern in carriera... ah no! Young Boys, Sion e Chiasso mi ricorda Wikipedia. Niente Messi, Cristiano Ronaldo o Levandosky. Vendetta personale contro uno che quest'anno non me ne indovina mezza... vero Mister? Viçosa! Viçosa! Viçosa! Tutti al Grotto. Ma mi arrivano comunque complimenti e pacche sulle spalle. Sorrisi. Un paio di convinti Kap. L'uomo di nuovo in KWay mi saluta da lontano. E poi un dolcissimo... Hey Italian, see you tomorrow... dolci parole. Va bene ma ora scusatemi... vado a morire in pace da qualche parte. Male ovunque. Anche all'anima. Però... Bend it like Rui Costa!

P.S.: oggi sono andato ad allenamento... dopo un'ora di massaggio thai, maschera facciale, terme e pedicure (offerta, ndr)... Manco fossi David Beckham. 

Backpack and Beard... Mae Hong Son, Thailand... Stay tuned!

Ecco cosa e come vedevo dopo un'oretta e mezza di, più o meno, calcio

Radio Cronauer / Ford Escort

Gooooood Morning, Thailand!

Nel mio primo vero momento di solitudine sorseggiando un milkshake banana e pineapple con incredibile vista su piscina e palme, sto pensando da dove potrebbe essere nata la mia fortissima passione per la musica. Tutta la musica. Gusti e artisti così diversi. E tutto mi riporta a quella Ford Escort dal colore indefinito. Oro per il babbo... sabbia per i figli. Inserite la cassetta. Play. Si torna indietro nel tempo. Su quella Ford Escort...

1.  29 settembre Equipe 84 *
2.  L'anno che verrà Lucio Dalla
3.  Dio é morto Nomadi **
4.  Rose rosse Massimo Ranieri ***
5.  Festival Francesco De Gregori
6.  Luci a San Siro Roberto Vecchioni
7.  Auschwitz (la canzone del bambino nel vento) Nomadi
8.  Ci vuole orecchio Enzo Jannacci
9.  4.3.1943 Lucio Dalla
10. Compagno di scuola Antonello Venditti
11. Alice Francesco De Gregori
12. Notte prima degli esami Antonello Venditti
13. Vengo dopo il Tiggì Renzo Arbore
14. Senza una donna Zucchero
15. I portava i scarp del tennis Enzo Jannacci
16. Faceva il palo Enzo Jannacci
17. Sognando California Dik Dik
18. Io amo Fausto Leali ****
19. Che colpa abbiamo noi The Rokes
20. Voglio una donna Roberto Vecchioni
Special track: Liberi Liberi Vasco Rossi *****

Note a margine del babbo:
*      di grande importanza ricordare ad ogni ascolto gli occhiali rotondi vetro blu di Maurizio Vandelli
**     esclusivamente con Augusto Daolio al microfono.
***    perché di canzoni così non ne fanno proprio più. Citazione che passerà ai posteri.
****   il bianco con la voce da negro. Così lo chiamavo. Disse il babbo.
*****  Natale. Cassettina di Vasco. Prima radio con Rec and Play. Grazie a ciò divenni "quello delle cassettine". Dal Deejay Time ai lenti alla Bryan Adams. Da quel giovanotto timido e brufoloso... grazie ancora papà.

Backpack and Beard... Mae Hong Son, Thailand... Stay tuned!

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radio cronauer / ford escort

Pensavate scherzassi sulla vista?