venerdì 27 febbraio 2015

QSVS / Speciale Champions

Mandalar Thri Sports Stadium, ore 16:00, AFC Cup 2015

Mancano sia Messi che Cristiano (Ronaldo lo uso solo per quello vero, Ronald McDonald)... mancano sia City che Barcelona... manca pure la musica Da Chaaaaampions! Ma la gara é una di quelle che contano! Allacciatevi le cinture stiamo per atterrare nel mondo AFC Cup (tributo a Ugo Francica Nava e la NBA su TMC). La Champions League asiatica! E che gli Dei del calcio abbiano pietà di loro. Per lo Yadanarbon FC contro la temutissima squadra malese del Pahang FA (scusa, chiii?!) saranno novanta minuti conditi d'occasioni perse e di lancinanti rimpianti. Succederà di tutto... e poco avrà a che fare con il calcio che conosciamo alle nostre latitudini. Il Pahang FA ha una sola cosa in testa, giocare malissimo e sperare che il suo attaccante africano (50 anni, il passaporto dice 17, per 150 chilogrammi) inventi qualcosa contro una difesa del Yadanarbon FC formata da soli nani da circo. E il miracolo accade. Doppietta in 25 minuti. Due a zero per il Pahang FA. Maglietta con dedica a tutte le pizzerie malesi gestite da napoletani: VI AMO! Selfie sotto il settore del Pahang FA... nella foto lui e un raccattapalle che passava per caso. Non pervenuti. Attaccante di peso. Dieta mediterranea e goals. L'allenatore dello Yadanarbon FC che si ispira apertamente al Luis Enrique di romanista memoria. Tanto paleggio... zero tiri... e già si contano due pappine in fondo alla rete. L'orgoglio birmano permette a Win Naing Soe di accorciare le distanze. Scoreggia da posizione defilata con deviazione del centrale malese ricercato in 134 Paesi per crimini vari legati tra l'altro a traffico d'animali protetti. 1 - 2. Palla al centro. L'arbitro fischia. Fine primo tempo.

Tutti fuori dallo stadio di corsa, gente fa tempi in linea con quelli di Bolt, alla ricerca d'acqua che sia almeno tiepida e non pronta per essere salata. Mamma butta la pasta. Trovata l'acqua la mettiamo in comodi sacchetti di plastica per poter rientrare nello stadio. Il nostro é bucato. Rotte le acque.

Secondo tempo. Mentre noi scavalliamo per accedere alla tribuna centrale sperando di vedere qualche wags, Melissa Satta assente nonostante i tre giocatori dal continente africano in campo, lo Yadanarbon FC pareggia grazie ad un calcio di rigore tirato perfettamente. Rigore sacrosanto, rosso diretto e dai 6 ai 9 mesi ai domiciliari per il difensore malese. Partita in discesa? Mmmmm... No! Ogni volta che prende palla il Pahang FA la difesa va nel pallone. E non parliamo del Real Madrid. Proprio no! Fioccano i "se entro in forma nel campionato birmano ne metto almeno un paio a stagione" e i "ne conosco un paio che potrebbero giocare anche stasera". Fuffa. Facciamo fatica a stare in tribuna. L'occasione della vita. 76 i minuti sul cronometro. Entrata da derby momo di 5 lega in piena area sullo stoico Shine Thura (vedi sotto). L'arbitro fischia di nuovo. Rigore a favore del Yadanarbon FC. Sul dischetto, dopo aver raccolto con un cucchiaino quello che resta del povero centrocampista dello Yadanarbon FC, per la gloria ancora lui: Djedje Maximin Djawa detto lo Yaya Touré dopo un incidente aereo non grave ma gravissimo. Il portiere non deve prenderla. Non deve riuscire a pararla. E cosi sarà. Portiere da una parte. Pallone al confine tra Laos e Vietnam. Si resta sul 2 a 2. Batti e ribatti. Squadre lunghe. Tra la difesa malese e quella birmana ci sono 12 chilometri. Sembra il campo di Holly e Benji. A proposito di Benji Price, paratone del portiere del Yadanarbon FC. Roba da gatti. L'asta a strozzare il grido in gola ai supporter di casa. Alla fine segna il Pahang FA. 2 a 3. É finita. Cara grazia.

I migliori
Tin Win Aung - centrocampista - numero 6
Giocatore ormai pronto per un grande palcoscenico. Circo o teatro? Ancora da decidere... Pare conteso dalle migliori squadre di Malawi e Lesotho (non ho idea se esista ancora sulla carta mondiale). Il Paul Scholes della bassa birmana picchia come un fabbro, lotta come un guerriero e conquista una miriade di palloni (dopo averli persi lui stesso qualche secondo prima, ndr). Unico nel mondo del calcio ad essere geloso del fisico di Giovinco. Folle l'idea, di un allenatore senza coraggio, di non schierarlo in coppia con Hlaing "Andrea da Mandalay" Bo Bo. Nano da giardino.

Nanda Lin Kyaw Chit - centrocampista - numero 10
Genio e sregolatezza. Un 10 classico. D'altri tempi. Dorme per tutto il primo tempo. Si vocifera di una serata alla George Best in versione Mandalay. Cena coi parenti, karaoke con gli amici e un giro in pattini a rotelle alla pista in centro tutto innaffiato da analcolico fresh orange juice (che tanto piace a Stefano "Farang" Hatz che lo ordina sempre per poi sistematicamente non berlo mai, ndr). Ragazzi questo offre Mandalay. Non é la Manchester degli anni 70. S'infiamma regalando l'assist al bacio per il primo gol (l'ho inventato di sana pianta visto che guardavo altrove, ndr) e conquista il rigore per il momentaneo pareggio rischiando di rimanere paralizzato. Se solo avesse dei muscoli nelle gambe così da riuscire a tirare a più di 34cm dalla porta. Tecnicamente c'é. 

Shine Thura - ala - numero 20
C'era una volta Shine Thura... Siamo obbligati a parlarne utilizzando tempi verbali al passato perché malmenato dal primo all'ultimo minuto della sua ottima partita. L'arbitro permette qualsiasi intervento sul povero numero 20 birmano. Il settimanale Htiò (Chi nella versiome birmana) vocifera di una avventura della moglie di quest'ultimo con il nostro Shine Thure. Affaire à suivre. Calci, scivolate, pugni, gomitate, testate, attacchi all'arma bianca, tirapugni, sciabole, machete, sedie omologate World Wrestling Federation, il strappare le unghie, armi da fuoco di ogni calibro e dimensione,... Viuuuulenza sul povero Shine Thura che resiste fino al 75imo. Scivolata a forbice, direttamente su tibia e perone, in area del difensore del Pahang FA. Rigore conquistato. Lo sbaglieranno altri. Esce sulle sue gambe. Dovrebbe essere in una cassa di faggio. Eroe di gomma

I peggiori
Yan Paing - attaccante - numero 9
Scarso, scarso e scarso! Attaccante di ruolo... attaccante di numero... gioca a centrocampo. E male. Per coraggio e verticalità fa passare a confronto Riccardo Montolivo, capitano del Milan (mi piace ricordarlo agli amici rossoneri, ndr), per lo scozzese Braveheart. Avrete tutto ma non un passaggio in verticale. Fa parte del 3% della popolazione birmana ad essere sovrappeso. Esce tra gli applausi del pubblico. Temo che abbia un genitore nella giunta militare che comanda il Paese. Nella mia giovane vita ho visto dal vivo attaccanti come Marco Van Basten, Vincenzo Montella, Gabriel Omar Batistuta, George Weah, Romario, David Trezeguet, Lionel Messi, Zoran Baldoliev*, Hugo Sanchez, Christian Vieri, Alan Shearer e Wayne Rooney. Giusto per citarne qualcuno. Quindi io non applaudo! Rifiuto.

Djedje Maximin Djawa - centrocampista - numero 7
Il gigante ivoriano domina a metà. Detta i tempi. Dettandoli con un ritardo cronico che neanche le Ferrovie dello Stato.. Tira e segna il primo rigore solo perché é l'unico della squadra a riuscire a calciare a più di 4 metri dalla porta. Comunque bene. Ha la possibilità di diventare leggenda di un popolo e ottenere finalmente un permesso di soggiorno valido. Ma decide di calciare su Saturno il secondo tiro dal dischetto. Sciagurato. La giunta militare al potere hanno già previsto 23 anni di lavori forzati a nord di Putao. Confine con il Nepal. Aung Sun Li e le varie ONG presenti sul territorio si sono espressi favorevolmente sulla questione. Nino non aver paura di tirare un calcio di rigore.

Win Naing Soe - attaccante - numero 28
Tacco, al volo, scavetto, tiro da fuori, girello, controllo orientato, elastico, tunnel, rabona, aurelio, no look,... non gli riesce proprio niente! Per provarci ci prova sempre. Solo scelte tecnico/tattiche sbagliate Volevo scanzonarlo chiamandolo Naingadabra storpiando Ibracadabra ma ho paura che qualcuno prenda un volo diretto Paris-Mandslay per farmela pagare a caro prezzo. Chirurgia plastica a colpi di taekwondo.

Dopo la pubblicità Chirico leggerà la classifica. Con la scala. E toccheremo finalmente ed inevitabilmente il fondo. Comunicazione di servizio. Appena hai ospiti dalla zona mista, Niccolò Casolini, facci sapere... sperando che almeno in Myanmar non siano ancora Behrami o Seferovic. Per ora, dallo Mandalar Thri Stadium di Mandalay é tutto, la linea può tornare alla regia. A Comano o in Lombardia é uguale. This is not football!

Backpack and Beard... Mandalay, Myanmar... Stay tuned!

*un omaggio sentito ad un Campione incompreso. Baldo forever. Tutti al grotto.

Mandalar Thri Sports Stadium
Ambiente Champions League
I vostri cronisti da Mandalay
Paolo "il Ceroni" Ravasi e Stefano "il Kuby" Hatz
P.S.: i selfie allo stadio erano indecentemente brutti

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