martedì 17 febbraio 2015

Trainspotting

Scordatevi del classico bus a due piani con guida audio per visitare il meglio di Yangon (versione europea). Nemmeno un autista di Tuk Tuk con cui contrattare all'infinito il prezzo per un giro della città (versione asiatica). Vi rimangono così solo due possibilità: muniti di guida Lonely Planet (Guide du Routard per gli amici d'Oltralpe) e scarpa confortevole farvi la città a piedi o andare alla fermata più vicina della Circle Line e saltare sul primo treno che incrocerete. Tre ore di treno intorno alla vecchia capitale del Myanmar... pronti... partenza... via...

11:50, Stazione di Pyay Road, dopo aver fatto scorte d'acqua pari ad un boiler da 1400l a persona, il vagone ristorante non é previsto (come del resto minibar, prima classe, aria condizionata, coprisedili e vetri dei finestrini), acquistiamo il ticket per il giro alla biglietteria per 2000kyats (un po' meno di 2.-).

12:00, stazione di Pyay Road, ci siamo... arriva il treno... si parte.

12:02, stazione di Lanmadaw, Stefano "Farang" Hatz in versione Oliviero Toscani in preparazione per una personale al MoMa di New York ha già scattato qualcosa come 4'367 fotografie. Chasseur de visages.

12:10, stazione di Yangon Central Station, salgono altri 8 turisti con caratteri caucasici e una cifra non quantificabile di "made in China". I nuovi russi... No! Non é un complimento! Sicuramente tutta gente che ha visionato all'ultimo, non essendosi preparata per tempo come i sottoscritti, una delle trecento possibili versioni di 10 best things to do in Yangon su Youtube. Fortuna vuole che la coppia yankee con maglietta di una rosticceria di New Orleans, Nikon professionale da 12'000$ impostata su automatico, doppio smartphone Apple e tablet della medesima casa di Cupertino si sieda di fianco a noi (sarcasmo a badilate). Con naturalezza li ignoriamo. Funziona. Infastidiscono un pendolare.

12:17, nessuna stazione all'orizzonte... il treno non balla un po'... sta ballando la zumba! Ma fatto di LSD! Abbandonati in una centrifuga!

12:30, stazione di Mahlwagon, bbbbivvvio (detto con la cadenza di Enrico Ruggeri)... se la prossima stazione non é quella di Myittanyun siamo sul treno sbagliato. Ovvero in direzione Mandalay. Preannunciando cosi un viaggio di 14 ore per coprire più di 1000km... Tensione nell'aria.

12:43, stazione di Myittanyun, si ricomincia a respirare. Ed andare nella direzione giusta. Cala la tensione in proporzione a quanto sale il mal di chiappe.

12:54, stazione di Yabe, comincia un lungo tratto di campagna fatto di orti e piccoli villaggi con le classiche case tradizionali in bamboo ed Eternit... ma soprattutto campi di calcio improvvisati. In testa la musichetta della Champions. Daaaa Chaaaaampiooooonsssss! Sogno lo Yangon United Football Club... comperata la maglietta turchese / verde acqua taglia XXL... ancora un paio di millenni a riso bianco e dovrei entrarci. Ossa pesanti.

13:32, stazione di Oakkalapa, un boeing 474 della China Wings si impadronisce a sorpresa del panorama. Penso già al titolo di domani del video più cliccato su Youtube: Chinese boeing crash against birmanese train in Yangon. Io c'ero. Fortunatamente si tratta solo dell'aeroporto. Tragedia sfiorata.

13:54, stazione di Danyingon, immenso mercato al fianco delle rotaie. Bancarelle a perdita d'occhio. Gigantesco ammasso di persone e merci di ogni tipo. Rapida occhiata. Si sta su... Il treno riprende la sua lentissima corsa. Bradipo su rotaia.

14:09, stazione di... ehm... mah... boh... non saprei cosa scrivere stavamo facendo una rapida penichella. Nati stanchi.

14:40, stazione di Insein, culo piatto, schiena a pezzi, gola secchissima, mal di testa e polmoni pieni di polvere... parola d'ordine B A S T A ! Insein in the Brain!

14:45, stazione di Kamayut, scendono il campione olimpico americano Mark Spitz, la consorte e il famosissimo baffo. Sosia a Yangon.

15:00, Stazione di Pagoda Road, si scende... si bacia il suolo... si va a mangiare... Sweet and sour? Soya sauce? Pig skin? Duck? PANINO CAPRESE. Pane, mozzarella, pomodoro e basilico (più di un dubbio sul basilico, ndr). Manca solo Massimo Ranieri in sottofondo. Italiani all'autogrill.

Lungo... lunghissimo... ma un modo diverso per vedere la città. Se avete qualche ora e se il grosso delle attrazioni turistiche le avete visitate ne può valere veramente la pena.

Consiglio barbuto: invece di fare il giro completo, tre ore e trentanove fermate, potete pensare di scendere e prendere un taxi per rientrare. Le vostre chiappe ve ne saranno estremamente riconoscenti. Per sempre.

Backpack and Beard... Yangon, Myanmar... Stay tuned!

Pumpui and Farang

This is football
Mercato di Danyingon

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