giovedì 5 febbraio 2015

To Blog, or not to Blog

Siamo alle solite! Mamma mia che difficoltà per arrivare ad una decisione... all'inizio volevo farlo... ma forse no... a chi vuoi che gliene frega... poi te lo chiede una bella biondina... poi un amico... ti dici perché no... si... no... no... si... ma ora lo ammetto... mi fa sentire veramente cool il fatto d'avere un blog tutto mio! Ma la realtà è un'altra... non nascondiamoci dietro un dito... c'è blog e blog. Il mio non sarà mai nulla di più di un onesto diario di viaggio con qualche foto, sapientemente instagrammata, buttata qua e là... la gelosia tra noi blogger è una brutta bestia!

Adorerei scrivere dal mio Loft di 320m2 a Buschwick, perché ormai Williamsburg é di un borghese atroce, sulle nuove tendenze della moda... dalla scarpa pitonata lucida senza calzino alla Pharell con pantalone a pinocchietto finto velluto a coste rigorosamente color senape... al fatto che il look Hipster... composto da maglioni lunghi con stampe geometriche buttate secondo lo stile "a cazzo", pantaloni talmente stretti che ti risucchiano i genitali ad altezza ombelico, grandi cuffie in lana con cervo stampato portate a ferragosto lasciando trasparire frange emo che ormai neanche i fan della prima ora dei gemelli dei Tokyo Hotel e ai piedi vecchie Nike (vai ad intuito visto che il logo é sparito nel 1998 in concomitanza con l'ultimo tiro di Jordan in faccia ai Jazz) senza suola e senza dignità distrutte da 30 anni di degrado e 12 proprietari... ormai tutto fuori moda. O meglio ancora un blog con temi ultrageek stile "come far rispondere alle tue domande, in sole 167 semplici tappe, in codice morse, rutti e bestemmie il sistema vocale Siri di Apple" o "come installare in maniera elementare il gioco SuperMario Kart del Supernintendo, versione per il mercato giapponese del 1992, sul tuo tablet Android bypassando la sicurezza del satellite russo Urosava VI non più funzionante dalla fine della guerra fredda (video tutorial di 6 ore e 43 minuti in finlandese con sottotitoli non sincronizzati in tedesco".

Poi navighi un po' e ti rendi conto che alla fine nel panorama dei blog rischi di uscirne anche bene... ci sono quelli messi peggio di me... la pensionata, Ella Mary Smith, da Bogalusa profonda Louisiana (se vai a verificare se esista o meno sappi che ti voglio bene) che, dopo un corso d'informatica seguito alla parrocchia pentecostale del quartiere dove canta nel coro gospel (adoro gli stereotipi in salsa dirty south), ci insegna come preparare 13'567 varietà di zuppa Gumbo a base di okra (cercatevelo su Wikipedia), salsiccia e frutti di mare... o quello della casalinga di mezza età da Guasticce, provincia di Livorno (vale lo stesso discorso di sopra), che riempie il proprio blog, Facebook, Instagram, Twitter, Tinder, Snapshot, Linkdl, Chatroulette, YouTube, YouPorn, Porntube, XnXX (si bravi... fate la faccia sorpresa... sapete benissimo di cosa parlo), Bebo, MySpace, Classmates, Flixster, MyHeritage, Google+ e se trova il tuo numero di telefono aspettati SMS, MMS e Whatsapp con foto dei suoi amati 17 gatti rigorosamente di razza Sphynz (che provoca ansia solo a guardarlo)... Della serie "Farsela una cazzo de vita, noooo?!"

Ecco... dopo aver infastidito per anni più di 500 persone sui muri, di blu dipinti, del Signor Zuckenberg, causa la mia sindrome, diagnosticata e in parte curata, "bisogno di nuovo status compulsivo" ho deciso, in concomitanza con il viaggio in terra asiatica, di aprire questo blog. Il Myanmar delle pagode (pagoRe direbbe un amico) dorate, delle linee aeree anni settanta e del coprifuoco tecnico (tutto spento alle 23:00)... La Thailandia del mare cristallino, della versione tutta loro del Ping Pong e del whisky con retrogusto di fango servito in secchielli di plastica una volta dedicati ai più piccoli... Il Laos del "cerca di starci un po' di tempo che non c'è niente d'interessante" (?!), del Grande Mekong e dei trekking che mai e poi mai farò... Il Vietnam dell'Università francovietnamita, della crociera ad Halong Bay dei fratelli Ravasi e dei completi su misura a poco più di un niente... La Cambogia dei mille templi di Ankor Wat, della settimana di relax in bungalow vista mare e del pepe di Kampot utilizzato come botanico per vari gin del mondo intero (strizzo l'occhio agli amici del Gin Club Ticino, adosss!)... Racconterò, alla mia maniera, tutto quello che d'imprevedibile succederà...

Backpack and Beard... Morbio Superiore, Svizzera... Stay tuned!

P.S.: forse sono andato un po' lungo...


http://en.m.wikipedia.org/wiki/Bogalusa,_Louisiana

2 commenti:

  1. Buon viaggio my man. Ci vediamo in giugno. Take Care ♥ Ivan

    RispondiElimina
  2. Pensiero zekka sempre presente

    RispondiElimina